02 Ott Italia paese del riciclo
Proteggere il riciclo del legno, il lavoro e l’ambiente, rivedendo le norme che privilegiano la combustione di questo materiale. È questa la richiesta che la Gruppo Mauro Saviola ha presentato a Roma all’attenzione del Governo,delle Istituzioni e all’opinione pubblica presente, facendosi capofila di tutto il comparto del pannello truciolare: un comparto che chiede di poter continuare a produrre senza vedere la sua materia prima bruciata grazie agli incentivi statali. La holding viadanese è stata infatti promotrice e protagonista dell’evento “Non bruciamo il Made in Italy”, che si è svolto mercoledì 1 ottobre nella Capitale, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e del Presidente della Commissione Ambiente delle Camera, Ermete Realacci. Obiettivo dell’incontro, sensibilizzare la politica e l’opinione pubblica sulla necessità di cambiare marcia rispetto all’utilizzo del legno post consumo, che oggi troppo spesso viene avviato a combustione per la produzione di energia utilizzando le biomasse, rendendo di fatto sempre più difficile per le industrie del pannello, e quindi del mobile, il reperimento di materia prima. Una prassi, supportata anche da incentivi statali, che però rischia seriamente di mettere in difficoltà il settore del legno e dell’arredo che oggi impiega oltre 400mila addetti con un fatturato di 27 miliardi.
“Siamo assolutamente favorevoli a tutto ciò che comporta risparmio energetico – ha detto Alessandro Saviola, presidente della Saviola Holding – per cui anche all’energia derivata dalle centrali che utilizzano biomasse. Quello che chiediamo è che prima di bruciare i rifiuti in legno si valuti se sono ancora riutilizzabili nei processi industriali che creano valore aggiunto.Quello che è accaduto negli ultimi anni ha generato una forte distorsione della concorrenza con ricadute negative nel nostro settore. un settore che deve continuare a mantenere alti i livelli occupazionali e produttivi: è un controsenso che l’Italia importi 600mila tonnellate di legno dalla Francia e dalla Svizzera mentre contemporaneamente incentiva la combustione del suo legno ancora utile per l’industria del mobile che, lo ricordiamo, dà lavoro 10 volte in più rispetto al settore delle rinnovabili”.