07 Lug Il legno arredo intramontabile segno del made in Italy
Uno dei settori trainanti dell’economia e dell’export nazionale è il legno arredo. Con oltre 10 miliardi di surplus, l’industria italiana del mobile è seconda nella graduatoria mondiale che misura il saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina. Il legno arredo made in Italy è ai vertici dell’Ue per saldo commerciale, risultando primo, secondo o terzo per attivo commerciale con l’estero in ben il 60% dei prodotti del settore. Con circa 56,4 milioni di euro investiti, inoltre, può vantare anche il primato europeo per spesa in ricerca e sviluppo.
Il grande slancio dell’export è in grado di far valere la qualità del made in Italy con concorrenti agguerriti su mercati nuovi e molto promettenti. Secondo Ermete Realacci (Fondazione Symbola), c’è un’idea di futuro per l’industria del mobile che vale per tutta la nostra economia, esperienze che possono diventare l’avanguardia di un nuovo modello di sviluppo: più sapere e innovazione, meno risorse consumate e meno inquinamento, con ambiente e green economy che diventano driver del cambiamento. Su questo terreno l’Italia -sostiene- è in campo ed è forte se asseconda la propria vocazione a produrre bellezza e qualità, se riconosce i propri talenti e li accompagna con la ricerca e le nuove tecnologie. Non è affatto una sfida facile né scontata: per farcela l’Italia deve fare l’Italia”.
“Il legno arredo, uno dei settori trainanti del made in Italy, è un’industria che, mentre coltiva la maestria di generazioni di artigiani, sa guardare al futuro. Non a caso è prima in Europa per spesa in ricerca e sviluppo”, commenta Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo. “Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose che il mondo ama. E grazie alla vitalità dei territori e delle comunità sappiamo mantenere vivi i nostri saperi antichi e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creatività, la green economy, il web. Ed è proprio questa la chiave del nostro successo”, conclude.