08 Gen Il 2015 è stato l’anno d’oro della Green Economy italiana
Le aziende nostrane si dimostrano le più verdi in ambito europeo e, a parità di prodotto, utilizzano meno energia e producono meno emissioni rispetto alle “colleghe” estere. Il dossier della fondazione evidenzia quindi uno Stivale che guarda a “una società e ad un’economia più sostenibili”. “Siamo uno dei soli cinque Paesi al mondo – si legge – con surplus manifatturiero sopra i 110 miliardi di dollari (l’Italia si attesta a 134 miliardi). Gli altri sono Cina, Germania, Corea del Sud e Giappone, mentre Francia, Regno Unito e Stati Uniti ci guardano da lontano”. Le aziende italiane che nel corso di questa crisi economica hanno voluto investire nella green economy sono 372 mila, producendo un valore aggiunto per 102.497 milioni di euro (il 10,3 per cento dell’economia nazionale). Più che positivo anche il versante lavorativo. Nel 2015, infatti, nelle fila dei “green jobs” e degli impieghi in cui è richiesta una “competenza ecologica”, quasi il 60% delle assunzioni proviene dal mondo della green economy. Si tratta di 294 mila nuovi lavoratori. Il nostro paese è medaglia d’oro in Europa anche per quanto riguarda il riciclo industriale, con imprese che recuperano ogni anno 25 milioni di tonnellate di materiale a fronte dei 163 totali europei o della Germania, ferma a 23. Il risparmio di energia primaria che otteniamo con questo risultato supera i 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ed evita di disperdere nell’atmosfera 55 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
(Huffinghton Post)