03 Ott Italia quinta al mondo per superficie forestale ‘doc’
L’Italia mantiene il quinto posto al mondo e il terzo in Europa per la superficie forestale certificata, passaggio decisivo contro la deforestazione, gli incendi e fonte di vantaggi economici per le aziende che vi ricorrono. Il primato si riferisce al numero di certificazioni chiamate ‘CoC’ (Catena di custodia) ed è stato ricordato in occasione della Giornata mondiale dedicata alla gestione responsabile delle foreste (Fsc Friday), indetta per oggi da Forest Stewardship Council (FSC), il principale ente certificatore nel settore. Al Parco Natura Viva di Pastrengo, Verona, la Giornata, dedicata ai consumatori e alla famiglie, ha rappresentato un’opportunità molto significativa per indicare, attraverso cifre e numeri il quadro complessivo delle certificazioni oggi in Italia in merito a foreste ed aziende. Il numero di certificati rilasciati in Italia al 31 dicembre 2015 risulta pari a 1.969, il 5% in più rispetto a quelli fatti registrare a fine 2014.
La superficie forestale certificata in Italia si attesta sul valore complessivo di circa 52.245 ettari, in aumento del 2,19% rispetto al 2014. Su scala internazionale, la superficie forestale certificata FSC è leggermente aumentata nel 2015, raggiungendo circa 187 milioni di ettari in 80 Paesi. Il ruolo trainante nella Catena di Custodia (CoC) spetta dei settori carta (produzione e commercio) e stampa-editoria. Nell’insieme i due settori determinano oltre il 60% delle certificazioni CoC in Italia. La terza piazza è occupata dal settore degli arredi (per interni ed esterni) e dei componenti per mobili (14% del totale con 190 aziende complessivamente). Tra il 2009 e il 2013, le imprese certificate hanno visto i loro fatturati aumentare mediamente del 3,5%, quelle non certificate del 2%: le certificazioni portano in dote, cioè, uno ‘spread’ positivo di 1,5 punti percentuali. Ancora meglio nell’occupazione, dove lo spread arriva a 3,8 punti percentuali: le aziende certificate hanno visto crescere gli addetti del 4%, le altre dello 0,2.
La certificazione è un passaggio decisivo contro i processi di deforestazione (nel 2013 arrivati a produrre 3,3 tonnellate di emissioni l’8% del totale), in alcuni casi per ridurre gli incendi soprattutto estivi, sempre per difendere gli equilibri biologici. Ma utilizzare legno proveniente da foreste e boschi certificati vuol dire anche poter misurare precisi vantaggi economici per le aziende che vi ricorrono, con effetti positivi sulla competitività nei mercati.
Fonte: www.ansa.it