14 Ago Fiumi in emergenza
Scatta l’emergenza per i fiumi Adige e Po nel Veneto, con il mare che risale per 12 chilometri. Mentre il lago di Garda è sceso sotto il 30% della capacità (28,8%). A segnalarlo, in una nota, è l’Anbi, Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue. In particolare, la portata dell’Adige, a Boara Pisani, oscilla fra gli 80 e 130 metri cubi al secondo, rendendo più volte insufficiente l’azione della barriera anti intrusione del cuneo salino, che viene “scavalcata” dalla marea. Anche per il Po i livelli sono preoccupanti: la portata, a Pontelagoscuro, è di ca. 550 metri cubi al secondo (a Luglio era mc./sec. 600 ca.), ma era scesa, la settimana scorsa, fino a 400 metri cubi al secondo. L’abbassamento della portata, sottolinea l’Anbi, “comporta la chiusura di tutte le derivazioni irrigue nel tratto compromesso dall’ingresso del mare, la cui acqua salata risale la corrente del fiume per oltre 12 chilometri. E’ una situazione, che si ripete da mesi e solo un afflusso d’acqua dolce importante potrebbe “lavare” il territorio dal sale, che ha contaminato il fiume, con le relative conseguenze per l’agricoltura, mettendo a rischio anche l’uso idropotabile”. “Anche la situazione veneta sollecita la politica a prendere decisioni – conclude il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi – I Consorzi di bonifica del Veneto hanno progetti definitivi ed esecutivi di miglioramento della rete irrigua per 147 milioni di euro; ad ogni livello è ormai tempo di scelte concrete.
Fonte: Ansa ambiente