16 Lug Deforestazione: nel 2017 il mondo ha perso “un’Italia” di alberi
Le foreste rappresentano l’oro verde del Pianeta. Grazie alla capacità di stoccare il carbonio, conservare acqua e suolo e fornire sussistenza a miliardi di esseri viventi, svolgono un ruolo insostituibile a livello biologico ed economico. Nonostante ciò, le attività di deforestazione a livello mondiale continuano senza sosta: solo nell’ultimo anno il mondo ha perso una superficie alberata pari all’estensione dell’intera Italia. A sostenerlo è la Global Forest Watch (GFW), applicazione web open source creata dal World Resources Institute per monitorare le foreste globali quasi in tempo reale. In base ai dati forniti da questa sorta di sentinella virtuale, nel 2017 sono stati mandati in fumo (a volte, letteralmente) 294.000 km quadrati di foreste a livello globale. Le aree più fragili sono ovviamente quelle tropicali, dalla Foresta Amazzonica al bacino del Congo.
Il valore 2017 è solo di poco inferiore a quello 2016 – ossia 297.000 km quadrati – considerato oggi un anno record nei trend di deforestazione planetaria. Spiega Frances Seymour del World Resources Institute “Le foreste tropicali vengono cancellate a una velocità equivalente a 40 campi di calcio al minuto”. Sulla base dei dati satellitari analizzati da Global Forest Watch risulta che il Brasile, la Repubblica Democratica del Congo, l’Indonesia, il Madagascar e la Malesia abbiano subito le maggiori perdite nel 2017. “Vaste aree continuano a essere bonificate per convertirle alla soia, agli allevamenti bovini, all’olio di palma e ad altri beni scambiati a livello globale”. E la maggior parte di queste attività di disboscamento è illegale.
Oltre a danneggiare la biodiversità e a violare i diritti e i mezzi di sostentamento delle comunità locali, la distruzione sistematica delle patrimonio verde, su questa scala, rappresenta una catastrofe per il clima globale. Le ultime ricerche sul tema hanno mostrato che le foreste sono ancora più importanti di quanto si fosse pensato in passato nel frenare i cambiamenti climatici. Oltre a catturare e immagazzinare carbonio, influenzano la velocità del vento, i modelli di precipitazioni e la chimica dell’atmosfera. In breve, la deforestazione ci trasformando il mondo in un luogo più caldo e più secco.
“Esistono soluzioni chiare là fuori – spiega l’Istituto – ma devono essere ridimensionate e ampliate alle foreste in tutto il mondo. Questa settimana, più di 500 cittadini del Forestry World sono riuniti all’Oslo Tropical Forests Forum per riflettere sugli ultimi 10 anni di sforzi per proteggere le foreste e tracciare una strada da percorrere. Ma non possiamo farlo da soli”.
(Testo e foto da: Rinnovabili.it)