30 Giu Ambiente e Paesaggio nel rapporto BES 2014
La II edizione del Rapporto sul “Benessere Equo e Sostenibile” dell’Istat e del CNEL ha analizzato le tendenze che si sono manifestate nel Paese nell’ultimo decennio per le varie dimensioni di cui si compone l’Indice BES, che cerca di andare oltre il PIL per poter valutare il progresso sociale dei Paesi. Composto da un set di 134 indicatori, racchiude le 12 dimensioni del Benessere Equo e Sostenibile (tra cui Sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, servizi, istruzione, ed altri). In particolare, dal rapporto è risultato che Paesaggio e patrimonio culturale costituiscono una priorità ancora non totalmente riconosciuta, e l’Ambiente necessita di continuo monitoraggio. Proprio riguardo all’ambiente, nel corso dell’ultimo anno emergono segnali contraddittori. Migliora, anche se lievemente, la qualità dell’aria e diminuisce (passando da 59 a 52) il numero di comuni che ne denunciano l’allerta per la salute umana superando il valore limite previsto per il particolato PM10 per più di 35 giorni l’anno. Nel 2012 inoltre, la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 26,9% e presenta un incremento consistente, del 3.1% rispetto all’anno precedente. Mentre, nel 2012, risultano in calo il consumo di risorse materiali interne (-30% a quello del 2006) e l’emissione di gas serra (da 10,11 a 8,30 tonnellate di gas CO2 tra il 2003 e il 2011) che, tuttavia, si spiegano anche con la forte contrazione della produzione provocata dalla crisi economica e dal rallentamento delle attività. Ne emerge comunque, che sotto l’impulso delle normative comunitarie, il nostro Paese ha compiuto molti passi avanti per la tutela dell’ambiente. Tuttavia gli indicatori presi a riferimento mostrano che l’Italia ancora patisce evidenti difficoltà dovute in gran parte alla carenza di armonizzazione dei sistemi di governance locali e alla mancanza di continuità nella gestione delle politiche.