01 Giu Bioarchitettura per combattere la siccità
Per combattere le bizze del clima di San Francisco, rovente e aggravato dalla siccità prolungata, qualche anno fa Renzo Piano ha progettato il famoso California Academy of Sciences. Un tetto verde di 20mila mq, parete verde, sistemi di climatizzazione naturale; un’opera mastodontica, che aveva l’obiettivo di trasformarsi in pietra miliare del greenbuilding e al contempo lanciare un grido d’allarme contro i cambiamenti climatici. Nel frattempo la siccità a San Francisco non ha smesso di produrre i suoi effetti devastanti e la città ha proseguito sulla strada dell’eccellenza nell’uso di energie rinnovabili e nella bioarchitettura. E proprio per rispondere a questa piaga ambientale si muovono diversi progetti, innovativi e importanti pur se di dimensioni ben più contenute di quello di Renzo Piano. È il caso della parete verde che ha messo radici sulla facciata della SafeHouse, sulla 14° Strada, per volontà del proprietario Zach Heineman, che ha ingaggiato per l’opera gli artisti botanici Amanda Goldberg e Brandon Pruett. Di fatto è un murales vivente, multicolore e creato secondo un preciso design, pensato per aggiungersi alla miriade di altre opere di street art ospitate da tanti altri edifici nello stesso quartiere.
La superficie totale della parete supera i 100 mq e ospita circa 3.200 piante, tutte accomunate dalla caratteristica di elevata resilienza alla siccità. Ma per quanto resistenti, anche queste piante devono venire innaffiate e si ripropone il problema del consumo di acqua.
Lo studio SF Landscapes, che ha curato la progettazione dell’opera, ha messo a punto a questo scopo un ingegnoso sistema di irrigazione a goccia, che riesce a raccogliere e riciclare le acque meteoriche, che vengono stoccate in una cisterna di circa 5.000 litri di capacità.
La parete è disegnata anche per diventare habitat adatto a varietà di animali come diverse specie di uccelli, api e altri insetti in precedenza assenti nell’area, oltre che come strategia bioclimatica per l’edificio.
Fonte: tratto da Rinnovabili.it