08 Ago Cos’è l’Overshoot Day e perché siamo in debito con la Terra
L’8 agosto è l’Overshoot Day, ovvero il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. Tutte le specie viventi che popolano il pianeta, animali e vegetali, vivono in stretta simbiosi con esso, non prendono più di quanto possa offrire e non lo danneggiano.
Tutte le specie, tranne una: l’uomo.
L’
Overshoot Day è il giorno che indica l’esaurimento ufficiale delle
risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare nell’arco di 365 giorni. La data, che muta di anno in anno a seconda della rapidità con cui tali risorse vengono sfruttate, viene calcolata dal
Global Footprint Network (Gfn), organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale calcolando l’impronta ecologica. Mancano oltre quattro mesi e mezzo alla fine del 2016, eppure abbiamo già esaurito le risorse rinnovabili che il pianeta ci offre. Quest’anno l’Overshoot Day è previsto per l’8 agosto, ogni anno questa inquietante scadenza sembra arrivare sempre prima, lo scorso anno era il 13 agosto mentre nel 2014 il punto di non ritorno era scattato il 19 agosto. Attualmente, secondo il Gfn, la popolazione mondiale sta consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno, questa cifra dovrebbe salire a due pianeti entro il 2030, in base alle tendenze attuali.
Il pianeta che abbiamo a disposizione, però, è soltanto uno. L’umanità ha iniziato a consumare più di quanto la Terra producesse nei primi anni Settanta, da allora il giorno in cui viene superato il limite arriva sempre prima (nel 1975 era il 28 novembre), a causa della crescita della popolazione mondiale e dell’espansione dei consumi in tutto il mondo.
La data viene calcolata confrontando le esigenze dell’umanità, in termini di emissioni di carbonio, terreni coltivati, sfruttamento degli stock ittici, e uso delle foreste per il legname, con la capacità del pianeta di rigenerare queste risorse e di assorbire il carbonio emesso.
Smettere di appropriarci indebitamente della ricchezza appartenente alle generazioni future sarebbe non solo auspicabile ma anche vantaggioso, secondo Mathis Wackernagel, presidente del Gfn, “questo obiettivo è attuabile con le tecnologie disponibili ed è economicamente vantaggioso dato che i benefici complessivi sono superiori a costi. Si possono stimolare settori emergenti come le energie rinnovabili, riducendo i rischi e i costi connessi a settori imprenditoriali senza futuro perché basati su tecnologie vecchie e inquinanti”. Per raggiungere questo obiettivo, letteralmente vitale per la nostra specie, molte nazioni hanno adottato provvedimenti, disinvestendo dalle fonti fossili per puntare sulle energie pulite e impegnandosi a ridurre il consumo di carne, la cui produzione ha un terribile impatto ambientale.
Fonte: www.lifegate.it