09 Mar E’ morto il babbo di “Billy”, la libreria che coniugava semplicità ecologia e design
Gillis Lundgren il padre di Billy, la libreria più venduta del mondo se n’è andato qualche settimana fa, all’ età di 86 anni, dopo una luminosa carriera L’ignoto e oscuro profeta di questo meccano di legno e truciolato che ha fatto del marchio svedese che l’ha commerciato non soltanto un’ azienda celebre in ogni parte del globo ma anche un luogo in cui il design si sposa alla parola flessibilità. Flessibilità degli oggetti assemblati, arredo integrato ed ecologico, funzionalità, bassi costi. In cosa consiste la genialità di questo mobile che non sembra, a prima vista, avere nessun fascino che ne spieghi il successo? Ha una profondità quasi perfetta per accogliere i libri che vi occupano il minimo spazio; altezza modellabile; fondo chiuso che impedisce alla polvere di entrare; basamento rialzato che allontana i libri da terra ed è un ideale battiscopa; modularità delle larghezze: 40, 60, 80 cm. Una volta montata Billy, di colore bianco, scompare, si sottrae alla vista: si vedono solo i libri, i cd e gli altri oggetti. Nel corso del tempo, nei quasi quaranta anni della sua produzione, il materiale di cui sono fatte le librerie è andato peggiorando, così che le vecchie Billy, sopravvissute a traslochi, spostamenti, separazioni, divorzi, hanno ancora una discreta qualità con il loro truciolato. Bianca, nera o grigio metallizzata è uno dei totem dell’età contemporanea. Qualcuno ha mai calcolato quanti miliardi di volumi hanno accolto i 40 e passa milioni di Billy? Ma soprattutto: qualcuno li avrà letti tutti?
Fonte: La Stampa