28 Apr Il caso tedesco
Dopo otto anni, una sentenza della Corte europea di Giustizia stabilisce che la centrale a carbone di Moorburg, costruita sulle sponde del fiume Elba dentro la città di Amburgo, è stata autorizzata con procedure illegittime, in violazione della direttiva Habitat. Sembra un verdetto come altri, ma farà scuola, perché la valutazione di impatto ambientale da parte delle autorità tedesche è stata volutamente ammorbidita per paura di dover risarcire la Vattenfall, compagnia energetica svedese ricorsa all’arbitrato internazionale (ISDS) come strumento intimidatorio per evitare gli ammodernamenti richiesti. In un momento nel quale l’Unione Europea deve difendersi dal fuoco di fila della società civile, contraria all’inclusione di meccanismi ISDS negli accordi commerciali, la sentenza della Corte di Giustizia sembra dare ragione a chi sottolinea il conflitto tra arbitrato internazionale e normative comunitarie.
Fonte Rinnovabili.it