28 Feb La certificazione che attesta gli impatti benefici delle foreste
In Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige 1.000 ettari di foreste hanno ottenuto la prima certificazione di tutti i “servizi ambientali” come previsto dal Forest Stewardship Council (FSC) in collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova. I risultati rappresentano un modello di valorizzazione del ruolo multifunzionale delle foreste replicabile su tutto il territorio nazionale.
Per la prima volta è stato calcolato scientificamente quanto gli alberi siano utili alla vita: producono acqua potabile, riducono l’inquinamento e proteggono le nostre case da frane ed alluvioni.
Tutti gli alberi hanno impatti positivi sull’uomo, ma ogni specie ha le sue particolarità e offre un “servizio” specifico. Un albero, quando ha raggiunto l’età adulta, riesce a catturare 0,65 tonnellate di CO2, di conseguenza per catturare le emissioni medie annue di una automobile servono 3 alberi. E’ stato calcolato che un albero facilita l’infiltrazione di 546 metri cubi di acqua all’anno, pari al consumo idrico di 6,2 cittadini italiani.
In Italia ci sono 11 milioni di ettari di boschi, due terzi dei quali sono in mano a piccoli proprietari privati che spesso hanno difficoltà a gestirli. Nascono così gruppi e associazioni di supporto che forniscono all’ente di certificazione, aiutati nell’analisi scientifica da realtà specializzate, evidenze sul loro operato e su come sia possibile creare valore aggiunto all’interno dei territori. Le aree ad aver verificato per prime gli impatti positivi appartengono al Gruppo WaldPlus, che conta più di 1.000 ettari e coinvolge 33 proprietà forestali. Il primo parco regionale ad aver ottenuto la certificazione è stato il Parco Oglio Sud, in provincia di Cremona.
Vengono coinvolti anche sponsor privati, acquirenti di servizi ambientali, retailer e aziende che posso utilizzare la procedura per promuovere gli impatti positivi derivanti dalla gestione responsabile delle foreste, avendo così garanzia di contribuire alla riduzione del cambiamento climatico, alla produzione di ossigeno e cattura di PM10, al miglioramento di qualità e sicurezza dei terreni, alla produzione di acqua pulita e, in senso più ampio, ad una migliore qualità della vita.
L’Italia è il primo Paese ad aver ottenuto la certificazione a livello mondiale per tutti i cinque “Servizi Ecosistemici”: conservazione delle specie animali e vegetali, miglioramento della qualità e quantità dell’acqua, aumento della stabilità e dei nutrienti contenuti nel suolo, aumento dello stoccaggio e sequestro del carbonio, miglioramento dei servizi turistico-ricreativi. Dei 1.000 ettari di area boschiva che hanno ottenuto la certificazione FSC per i Servizi Ecosistemici, 65 ettari sono stati ripristinati attraverso l’impianto di 110.000 nuovi alberi; mentre 40 ettari presentano un suolo più ricco, con effetti positivi sulla diminuzione dell’erosione, sulla fertilità e il miglioramento dell’attività microbica. Gli alberi che crescono nei boschi certificati appartengono a 36 specie diverse, selezionate tra quelle che più si adattano al contesto locale, tra cui pino silvestre, abete rosso, larice, quercia, faggio, frassino e nocciolo. Queste foreste conservano oggi con successo 220.229 tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie annue di 110.114 automobili, a cui si aggiungono 1.747 tonnellate stoccate grazie agli interventi di riforestazione.
Fonte: www.greenreport.it