03 Giu Pannelli solari, in Ue più “verdi” della Cina
I pannelli solari made in China possono far bene al portafogli, ma non giovano all’ambiente. I bassi standard ambientali e la poca efficienza delle fabbriche cinesi fanno sì che, in Europa, installando i moduli fotovoltaici orientali, si abbia un’impronta di carbonio doppia rispetto all’uso di pannelli prodotti localmente. A dirlo è uno studio americano che ha analizzato i costi energetici delle varie fasi produttive. Dall’estrazione delle materie prime all’alimentazione degli impianti, i ricercatori della Northwestern University insieme all’Argonne National Laboratory del Dipartimento dell’energia Usa hanno conteggiato le singole voci di spesa energetica. La causa, spiegano gli esperti, va ricercata nelle fabbriche cinesi, dove sono in vigore standard ambientali e di efficienza più bassi. In Cina, inoltre, è inferiore la quota di energia prodotta con fonti rinnovabili. Il carbone è infatti la principale fonte della nazione, che da sola brucia circa la metà di tutto il carbone consumato nel mondo.