22 Lug Terreni agricoli: meno 300mila ettari dal 1955 ad oggi
La superficie della campagna lombarda si assottiglia sempre di più a causa della cementificazione e la speculazione edilizia. In appena 50 anni, dal 1955 al 2011, le superfici agricole disponibili sono diminuite di oltre il 25.4%, passando dai 1.322.017 ettari degli anni 50, ai 986.853 ettari odierni. Questo quanto emerge dal dossier Terra tradita diffuso dalla Coldiretti Lombardia, stilato per fare luce sul fenomeno della cementificazione e del consumo di territorio. In particolare, nel periodo preso in considerazione, il suolo urbanizzato sarebbe aumentato del 235%, un fenomeno che sta mettendo a rischio anche la stabilità idrogeologica del territorio. Tra tutte le province lombarde, quella in cui il cemento è aumentato più velocemente è quella di Brescia. Tra il 1999 e il 2007, infatti, nel bresciano sono stati urbanizzati 2,3 ettari al giorno per un totale di quasi 6.800 ettari in 8 anni. Nello stesso periodo, nel bergamasco si è persa un’estensione di suolo agricolo pari a circa 7 volte la superficie del Parco Nord Milano (da 82.426,4 ettari si è passati a 77.973,5 ettari), mentre nel lodigiano l’area urbanizzata è aumentata del 15,6% (da 8.495,6 a 9.825,6 ettari). In provincia di Monza invece, in 8 anni, i campi coltivati sono diminuiti dell’8,2%, passando da 16.117,8 a 14.786,8 ettari, mentre a Como e Varese nello stesso arco di tempo si è registrata una diminuzione di terre agricole compresa tra il 4% e il 5%. Milano comunque si conferma la provincia con più aree urbanizzate, con ben 62.618,8 ettari.
Fonte: tratto e rielaborato da GreenPlanner.it